Parafrasando Ivan Illich, la realtà è che un eccesso di mobilità degrada le relazioni sociali con la stessa ineluttabilità con cui distrugge l’ambiente fisico. Ogni spostamento di persone o di merci che si avvale di macchine alimentate da energia ha un costo, produce esternalità negative, entropia, in ultima analisi, rifiuti. Muoversi “contro natura” realizza un apparente beneficio personale a discapito di altri individui, del territorio, dell’ambiente ed anche dell’estetica. I nostri centri.